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Come migliorare il sito web con Google Pagespeed Insights?

Oggi scopriamo in che modo uno strumento gratuito come Google Pagespeed Insights può aiutarti ad incrementare le prestazioni del tuo sito web.

Partiamo da un concetto fondamentale: un sito web lento vuol dire una diminuzione delle conversioni, oramai è risaputo.

Avere un sito web veloce è sicuramente un ottimo punto di partenza per migliorare la UX - User Experience - e aumentare le conversioni. Ad oggi non è più ammissibile avere un sito web lento, e quando accade può succedere solo una cosa: i nostri visitatori scapperanno a gambe levate.

Perché diciamo che non è più ammissibile? Bè, perché esistono diversi strumenti che sono in grado di fornirci tutte le informazioni necessarie per migliorare le performance del nostro sito web. Uno di questi, di cui abbiamo già parlato nel nostro blog, è fornito direttamente da Google ed è proprio Google Pagespeed Insights.

Google Pagespeed Insights, come effettuare la ricerca?

1. Per prima cosa collegati sul sito di Google Pagespeed Insights

google pagespeed insights hp

2. Inserisci l’url del tuo sito web o di una specifica pagina web nell’apposito spazio e premi su “Analizza”. Dai il tempo a Google di analizzare il tuo sito e alla fine del caricamento ti apparirà una pagina in cui vedrai i punteggi ottenuti e alcuni consigli di ottimizzazione basati su dati reali del tuo sito web:

google pagespeed insight google.it

Forse ti sarai accorto che come impostazione predefinita vengono visualizzati i punteggi relativi al rendimento del sito web su dispositivi mobili. Se buona parte, o la maggior parte del traffico che ricevi è da desktop puoi tranquillamente modificare questo parametro in alto nella pagina, passando da dispositivo mobile a desktop.

google.pagespeed mobile desktop

Ma cosa fare, adesso, con le informazioni che hai ottenuto?

Google Pagespeed Insights, come interpretare i dati ottenuti?

I punteggi ottenuto su Google Pagespeed Insights si dividono in 4 indicatori:

1. First Contentful Paint (FCP): si tratta di una metrica incentrata sull'utente che misura la velocità di caricamento percepita. L’FCP segna il primo punto nella sequenza temporale di caricamento della pagina in cui l'utente può vedere qualsiasi cosa sullo schermo, cioè il momento in cui un qualsiasi elemento della pagina viene caricato.

first contentful paint fcp

Questo punteggio viene definito “Buono” se il tempo di caricamento è inferiore a 1,8 secondi

2. First Input Delay (FID): è una metrica molto importante che indica la reattività del carico, cioè la qualità dell’interazione dell’utente con la pagina web. Il DIF misura il tempo che passa da quando un utente interagisce per la prima volta con una pagina - clicca su un collegamento, tocca un button o compie un’altra azione - fino al momento in cui il browser risponde a tale interazione.

First Input Delay FID

Si tratta di un punteggio “Buono” se il sito web registra un FID inferiore a 100 millisecondi.

3. Largest Contentful Paint (LCP): questa metrica rappresenta la velocità di caricamento percepita e va ad analizzare il momento in cui il contenuto principale della pagina viene caricato. L’LCP riporta il tempo di rendering del contenuto più grande della pagina - immagine, blocco di testo o altro - rispetto a quando la pagina ha iniziato a caricarsi per la prima volta.

Largest Contentful Paint LCP

Un punteggio LCP che può essere definito “Buono” dovrebbe rimanere sotto i 2,5 secondi.

4. Cumulative Layout Shift (CLS): questa metrica misura la stabilità visiva, cioè quantifica la frequenza con cui gli utenti sperimentano dei cambiamenti improvvisi di layout all’interno della pagina. Avere un CLS basso significa che la navigazione della pagina risulta piacevole.

Cumulative Layout Shift CLS2

Un buon CLS misura un punteggio di 0,1 o inferiore.

Per riassumere, il punteggio di PageSpeed indica un sito web in buona salute se va da 50 a 89, con ottime prestazioni da 90 a 100. Se invece il punteggio è inferiore a 50 allora è necessario agire subito per apportare dei miglioramenti.

Come migliorare il tuo sito web grazie alle informazioni di Google PageSpeed Insight?

Oltre a determinare i 4 punteggi che abbiamo appena descritto, Google fornirà tutta una serie di suggerimenti/azioni consigliate per migliorare le prestazioni del sito web, come ad esempio:

  • Ridurre il codice JavaScript inutilizzato
  • Ridurre i contenuti CSS inutilizzati
  • Eliminare le risorse di blocco della visualizzazione
  • Pubblicare le immagini in formati più recenti
  • Evitare i reindirizzamenti tra più pagine

e molti altri… (meno ne ricevi, più il tuo sito web si è dimostrato in salute!)

La cosa più interessante di questi suggerimenti è che cliccando su ognuno vengono fornite delle informazioni precise e dettagliate sulle azioni da compiere e in quale punto del nostro sito web. Questo ci risparmia il tempo di andarci a cercare gli errori da correggere e gli aspetti da migliorare.

Ma se volessimo riassumere più in generale i miglioramenti principali che ci suggerisce Google Pagespeed e il loro significato? Ottima idea! Continua a leggere…

1. Ottimizzare le immagini

La pesantezza delle immagini caricate sul proprio sito web è a volte il primo motivo di rallentamento delle pagine. Per questo solitamente la prima operazione da intraprendere per velocizzare il proprio sito web è proprio andare ad ottimizzare le immagini contenute tra le pagine del sito.

Già dopo l’ottimizzazione delle immagini potrai notare dei miglioramenti significativi nei parametri di PageSpeed e nel caricamento delle pagine.

L’ottimizzazione delle immagini può essere effettuata principalmente attraverso:

  • la riduzione del peso dell’immagine
  • il caricamento di immagini in formato più recente
  • il rinvio del caricamento delle immagini fuori schermo
  • l’adeguamento delle dimensioni effettive del pixel rispetto alle dimensioni visualizzate

Ma anche - e soprattutto - attraverso l’eliminazione dal sito delle immagini superflue: infatti è stimato che un sito web troppo ricolmo di immagini converte di meno in quanto confonde l’attenzione del visitatore.

2. Migliorare i tempi di risposta del server

In questo caso quello che puoi fare per migliorare è trasferire il tuo sito web su un hosting web veloce ed affidabile come Tophost.

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Se hai già un piano con noi puoi provare le performance di velocità dell’hosting Redis Topweb Ultra pensato appositamente per ottimizzare al massimo le performance del tuo sito web: per fare upgrade basta accedere alla tua Area Cliente, e cliccare su UP!

3. Minimizzare HTML, JavaScript e CSS

Cosa vuol dire minimizzare? Con questo termine si intende la rimozione di dati non necessari o ridondanti che vanno ad influire negativamente sulla velocità della pagina web in caricamento.

L’operazione di “minification” può essere eseguita manualmente oppure attraverso delle apposite applicazioni come:

4. Sfruttare la cache del browser

Un altro modo per migliorare la velocità del sito sui dispositivi dei visitatori è quello di utilizzare la memorizzazione nella cache di Google o degli altri motori di ricerca a proprio vantaggio.

La cache permette di memorizzare una versione statica del sito agli utenti per offrirla in modo rapido quando l’utente accederà nuovamente su quella pagina. Questo accorcia i tempi di caricamento in maniera drastica, in quanto la maggior parte degli elementi della pagina non dovranno essere ricaricati da capo ma saranno già presenti nella cache del browser.

Più elementi il browser riesce a memorizzare nella cache e più veloce sarà il caricamento della pagina. Se hai un sito web in WordPress puoi affidarti al plugin più utilizzato e scaricato nel mondo, WP Super Cache. Altrimenti puoi comunque impostare manualmente la memorizzazione nella cache del browser.

5. Un ultimo consiglio…

L’ultimo suggerimento che vogliamo darti, più che altro strategico, è di concentrarsi principalmente sull’ottimizzazione dell' “above the fold” delle pagine principali del sito web per migliorare l’esperienza utente.

Sono quelle infatti su cui si concentra la navigazione degli utenti e che quindi sono in grado di influenzare maggiormente l’impatto e la “performance percepita”. Non sempre infatti la percezione che abbiamo corrisponde perfettamente alla realtà.

Ottimizzare al massimo la parte alta del proprio sito web, che è quella che suscita il primo impatto sul visitatore, e velocizzare il caricamento dei contenuti più cercati dagli utenti è sicuramente un modo molto intelligente di creare una percezione di performance elevata.


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